mercoledì 1 febbraio 2012

Il mio punto di vista


Ho cominciato ad occuparmi di rifiuti circa un anno fa. 
L'ho fatto non perchè avessi qualche problema particolare o un problema di salute in famiglia, ma perchè avevo cominciato a produrre artigianalmente prodotti riciclati e volevo saperne di più sui rifiuti, sulla differenziata, su tutto. 
Ho scoperto un mondo nuovo che mi ha assorbito completamente e che mi ha fatto capire molte cose. Alla mia formazione economica mancava l'analisi dei rifiuti, la ricchezza che possono generare al trasformarsi, le idee sul consumo negativo e la decrescita felice. Ho conosciuto persone che lottano tutti i giorni per la sopravvivenza delle lora famiglie, dato che in Campania c'è una quantità impressionante di discariche, non messe in sicurezza, che sono state aperte con i commissariamenti ed in ogni occasione con l'uso dell'esercito e dove sono stati sversati troppi rifiuti, in prevalenza tossici e provenienti da altre regioni. Questa situazione è cominciata 17 anni fa, ha l'età del mio primo figlio, vivevo in Venezuela allora e non mi sono resa conto che stesse incominciando. La Campania è una regione con suoli in prevalenza tufacei e quindi poco adatti per aprirvi discariche perchè porosi e permeabili. Le falde acquifere dei suoli in prossimità delle discariche sono state fortemente inquinate. Il parco nazionale del Vesuvio, un luogo bellissimo, è diventato esso stesso una discarica con l'apertura di cava Sari a Terzigno e per combattere questa situazione è nato il movimento delle mamme vulcaniche, che si sono opposte con i loro corpi, facendo turni notturni a questi sversamenti per proteggere la vita dei loro figli. Fra di loro ci sono avvocati che hanno aperto procedimenti legali per bloccare gli sversamenti e non ci sono riuscite. Ci sono strade dove una famiglia si e una no ha un caso di tumore.
A Pianura, lo sversamento in discarica di materiali tossici ha avuto come conseguenza molteplici casi del morbo di Hodgkin .
Quello che succede in altre regioni è che si fa la differenziata e che i materiali di imballaggio vengono smistati e riutilizzati. In Campania le piattaforme di smistamento non c'erano e ancora non ci sono, la differenziata non veniva e non viene separata, ma rimischiata e questo fa si che si accrescano i volumi di spazzatura in mezzo alla strada, facendo si che si aprano altre discariche, nelle quali oltre ai rifiuti urbani si gettano rifiuti speciali soprattutto di altre regioni. Il costo di smaltimento legale del rifiuto tossico è 5 o 6 volte più alto dello smaltimento del rifiuto normale: per gettarlo nelle discariche la camorra prende molti soldi perchè ne smaltisce molti anche se a un prezzo molto più basso di quello che costerebbe smaltirli correttamente. I politici campani di tutti i partiti sono stati conniventi con questa gestione criminale, molte persone hanno affittato i loro terreni alla camorra per sversare rifiuti e ne hanno ottenuto affitti molto alti. La separazione del secco (carta, plastica, vetro) dall'umido (organico, rifiuti verdi, avanzi di cibo) porta una progressiva diminuzione del volume dei rifiuti, che quindi sono poi più facilmente smaltibili, per questo nessun governo l'ha mai fatta, non conviene alla camorra rende difficile nascondere rifiuti tossici o speciali fra i rifiuti urbani e gettare tutto in discarica. Per ridurre l'umido si può fare il compost sul balcone, è possibile per chi ha un po' di spazio all'aperto, anche un terrazzino oppure conferirlo ad un impianto di compostaggio. Gli impianti di compostaggio in Campania sono quasi tutti non terminati e trasformati in discarica, anche essi non convengono alla camorra costano poco e riducono considerevolmente il volume dei rifiuti, hanno in totale una capacità di 100.000 tonnellate, molto scarsa se si pensa che l'inceneritore di Acerra ha una capacità di 600.000 tonnellate e che l'umido rappresenta il 40% del volume del rifiuto domestico. L'umido al compostarsi si riduce al 10% del suo volume iniziale.
Con la differenziata al 65% , gli impianti di compostaggio ed il recupero degli imballaggi, il riutilizzo di rifiuti speciali tipo RAEE, anche l'inceneritore di Acerra diventa superfluo, il rifiuto secco residuo non riciclabile potrebbe essere riutilizzato. In Italia ci sono ditte che recuperano tutto, dall'olio esausto per le auto, ai tubi elettrici usati in cui si separa la plastica dal rame. In Campania sono necessarie piattaforme per lo smistamento dei rifiuti ed impianti di compostaggio. Perchè i nostri politici a livello nazionale, regionale e provinciale si impegnano a voler costruire inceneritori? Perchè i costruttori di inceneritori sono potenti hanno in mano il governo e la comunicazione nel paese. Non dovrebbe essere permesso un governo tecnico in un paese con degli interessi economici così evidenti.
Molti degli alimenti che mangiamo vengono dalle zone avvelenate dalle discariche. Per esempio da Pianura viene gran parte del pane. I supermercati in particolare vengono riforniti dalle cosche mafiose e sono anche quelli che utilizzano la maggior quantità di imbalaggi. L'area vesuviana produce moltissima frutta e verdura.

Queste sono le ragioni per cui noi comuni cittadini dobbiamo dire basta, non vogliamo più essere avvelenati dalle discariche, respirare l'aria prodotta dagli inceneritori (nel piano regionale ne sono previsti quattro più un gassificatore a Capua) firmeremo per abrogare il piano dei rifiuti della regione Campania, vogliamo differenziata spinta e impianti di compostaggio. Queste soluzioni generano anche occupazione. Non è più possibile continuare così!!

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