Nella piana del Sele si coltiva di tutto, anche erbe officinali ed aromatiche per la grande distribuzione. I prodotti devono essere bellissimi e quindi c'è molto scarto, ma anche lo scarto è bello, salvia, rosmarino, basilico, possibile che non se ne possa far nulla? L'idea nasce nel dipartimento di farmacia dell'università di Salerno, che in collaborazione con il CRA di Battipaglia comincia a studiare il modo per recuperare gli scarti, ottenendone oli essenziali ed acque aromatiche ed usando anche gli scarti di quest'ultima produzione per ottenere compost. I prodotti ottenuti sono stati presentati oggi al CRA, dove abbiamo potuto
constatare gli eccellenti risultati prodotti, dagli scarti.....
La produzione di olio essenziale fa si che il compost, che si otterrà successivamente dagli scarti di questa lavorazione secondaria aumenti la sua temperatura e si pastorizzi più velocemente, rispetto a quello che si otterrebbe senza ottenere prima gli oli essenziali. Questo compost è quindi di eccellente qualità e può sostituire torba, oltre ad essere concime per le piante, genera attività microbiologica e migliora la qualità del suolo riducendo le malattie, al contenere molecole chimiche che impediscono lo sviluppo miceliare.
La trasformazione in oli essenziali ed acque aromatiche, può rendere più redditizia ed a impatto zero la produzione di erbe officinali ed anche questa è un'interessante considerazione in un momento di profonda crisi economica come quello che stiamo attraversando. Il partenariato, costituitosi fra il CRA, il Dipartimento di Farmacia dell'Università di Salerno e tre aziende agricole di Eboli e Capaccio, ha beneficiato dei finanziamenti della Misura 124 del PSR Regione Campania 2007-2013. Ringraziamo la prof.ssa De Falco, la dottoressa Roscigno, ed i dottori Zaccardelli e Pane, per le interessanti conclusioni.
Celeste Bucci de Santis
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