giovedì 31 ottobre 2013

riutilizzo calze rotte......ma che utili...

 anche voi come me avete tante cose in giro? e la polvere che si accumula e mettere in ordine è un problema? Ho trovato un aiutante inaspettato, che è sia guanto che panno per la polvere, le mie calze rotte.
quando si rompono mi dispiace sempre molto perchè sono di microfibra, non economiche, ma a volte succede. Dunque tagliate il piede e 20 centimentri più su, avrete un morbido guantino che non vi fa sporcare le mani ed assorbe meravigliosamente la polvere......

domenica 27 ottobre 2013

Riciclo, riciclo, aumentiamone l'efficienza...... potremmo avere più fondi per la differenziata, invece di finanziare senza controllo organismi poco efficienti

In Italia la gestione del riciclo degli imballaggi è organizzata in base agli accordi presi dall'Associazione dei Comuni Italiani (ANCI) ed il Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI), da quest'ultimo dipendendono per esempio i consorzi settoriali come COMIECO (carta e cartone ) e COREPLA (plastica). Questi accordi si rinnoveranno fra poco e la rete dei comuni virtuosi aspira ad ottenere che una maggior parte delle risorse ottenute dai consorzi sia trasferita ad i comuni per migliorare la raccolta differenziata. Al seguente link si possono trovare tutte le informazioni. http://www.comunivirtuosi.org/video/accordo-anci-conai-riscriviamolo-insieme-da-protagonisti
Gli accordi potrebbero anche essere respinti nella loro totalità dai comuni per poter gestire in proprio i materiali raccolti. La pubblicità trasmessa dalla Rai e pagata  dal corepla è un esempio di gestione poco efficiente (sempre sancita dagli accordi esistenti), se quei soldi potessero essere distribuiti come premialità ai cittadini nella raccolta differenziata questo aiuterebbe il riciclo a scapito delle discariche e degli inceneritori...
PROPOSTE DI REVISIONE DELL’ACCORDO ANCI-CONAI DA SOTTOPORRE ANCHE
AL GOVERNO NAZIONALE
Di seguito vengono riepilogate sinteticamente le proposte di cui l’Associazione nazionale dei Comuni virtuosi intende farsi portavoce presso il tavolo di trattative con il Conai ed il Governo:
1. Si deve superare (e l’ANCI dovrebbe porlo come elemento prioritario non ulteriormente prorogabile) il sistema di intercettazione dei soli imballaggi per la raccolta della plastica.
Questo vincolo ha escluso per anni dal riciclo piatti e bicchieri di plastica (ammessi solo dal maggio scorso) e continua ad escludere le posate di plastica così come vasi, giocattoli, grucce e decine di altre tipologie di materie plastiche che invece sono e sarebbero riciclabilissime allo stesso modo con cui è stata regolato il conferimento della carta da giornale insieme al cartoncino da imballaggio quale Frazione Merceologica Similare;
2. In ottemperanza alla gerarchia di gestione stabilita a livello europeo e nazionale, si chiede che le risorse dei Consorzi di filiera siano destinate unicamente a sostenere la RD ed al riciclo di materia e non vengano quindi più distolte a favore dell'incenerimento dei materiali raccolti in modo differenziato anche in considerazione del consolidamento di esperienze nazionali che dimostrano la convenienza e la fattibilità di tecniche alternative di riciclo;
3. Si chiede di triplicare l’entità dei corrispettivi CONAI (che nel 2011 rappresentavano meno di un terzo dei costi di RD degli imballaggi e diventerebbero meno di un sesto allorquando i Comuni Italiani raggiungeranno l’obiettivo minimo di RD stabilito dal D.lgs 152/06 per la fine del 2012) operando una progressiva riduzione dei costi operativi e di struttura del sistema Conai (attualmente pari al 63 % di quanto incassato) ed un riallineamento del CAC (ora siamo al 25 % circa della media europea) ;
4. I corrispettivi per la raccolta andrebbero regolati e riconosciuti sia per le raccolta monomateriali che multimateriali (almeno per quanto riguarda le tipologia di raccolta sostenute dallo stesso Conai) per evitare che i corrispettivi dei Comuni vengano in realtà assorbiti dai costi di selezione e prepulizia. Si richiede inoltre di regolare all’interno dell’accordo Anci-Conai, anche i costi di preselezione in modo da impedire che molti Comuni debbano continuare a pagare tali servizi a costi più che tripli rispetto a quanto pagato in alcune Regioni (ad es. il Veneto) dove è presente una maggiore concorrenza tra le diverse piattaforme convenzionate;
5. Si richiede che i soggetti che effettuano le analisi con cui si determinano la presenza di impurità sia scelti da un soggetto terzo, individuato di comune accordo tra le parti, e non più dal solo Consorzio di filiera che può quindi decidere di rinnovare o meno l’incarico a seconda che il soggetto abbia o meno soddisfatto unicamente le proprie aspettative;
6. Si richiede di mantenere in capo al Conai solo il compito di incassare il CAC e di erogare i corrispettivi per rimborsare i costi di raccolta ai Comuni mentre si richiede di annullare l’obbligo di cedere la proprietà e di conferire i materiali differenziati ai Consorzi di filiera in regime di monopolio poiché, come stabilito in Francia, si dovrebbe lasciare in capo ai Comuni il diritto di scegliere a quali Consorzi autorizzati rivolgersi (in Francia per la plastica ne esistono ben otto) per ottenere i migliori ricavi ed il rispetto del principio di prossimità per evitare di generare emissioni climalteranti con il trasporto a lunga distanza. Nel caso di cessione a soggetti non operanti all’interno della UE dovrà essere verificato, da un organismo indipendente, il rispetto della norme europee relative alla tutela dei lavoro e dell’ambiente delle fasi di recupero.
7. Per la definizione dei parametri di qualità si propone di adottare limiti qualitativi meno restrittivi in quanto quelli attuali non risultano incentivanti in quanto praticamente irraggiungibili costringendo i comuni a pagare costosissimi servizi di preselezione che, soprattutto nelle zone del centro sud dove sono stati alcuni oligopoli, spesso azzerano i benefici economici che dovrebbero derivare dal pagamento ai Comuni dei corrispettivi. Si evidenzia quindi la necessità di riformulare il criterio di declinazione dei corrispettivi salvaguardando l’esigenza di premiare maggiormente i materiali con minori tassi di impurità ma anche i Comuni che, oggettivamente, si trovano in condizioni maggiormente penalizzanti per i costi di raccolta. Ci si riferisce ai Comuni con grandi dispersioni abitative o ai Comuni che, a causa di costi di smaltimento dell’indifferenziato ancora molto bassi, non sono ancora riusciti ad affrontare i costi di avvio della raccolta domiciliare poiché non possono neppure contare sui consistenti risparmi che si ottengono laddove i costi di smaltimento sono più elevati;
8. Si richiede la rapida emanazione da parte del Ministero dell’Ambiente di modificare la normativa sulla TARES reintroducendo il principio comunitario “Chi inquina paga” con una più chiara politica di incentivazione delle pratiche virtuose nella gestione dei rifiuti che prevedano l’applicazione della tariffa puntuale correlata all’effettivo volume conferito di RU come modalità ordinaria e l’applicazione di un tributo presuntivo legato ai metri quadri soltanto in via eccezionale fino alla messa a punto di sistemi di commisurazione puntuale dei rifiuti prodotti. Si dovrebbe inoltre emanare urgentemente il decreto per stabilire un unico metodo di calcolo della % di riciclo effettivo dei RU (a livello comunitario non interessa la % di RD).
9. Considerato che il volume di acquisti della pubblica amministrazione in Italia vale 130 miliardi di euro annui, se il 30 % di questi fosse convertito in acquisti verdi - come indicato dalla Commissione europea quale obiettivo da raggiungere entro il 2009 - significherebbe muovere in questa direzione 40 miliardi di euro l’anno”. ANCI dovrebbe chiedere con forza, anche per i propri interessi quali conferitori di MPS, l’introduzione di una sistema di reale incentivazione dei prodotti realizzati con materiali riciclati e/o a “km zero” anche attraverso l’introduzione di meccanismi premiali mediante la riconversione dei Certificati Verdi da incentivi per ridurre il costo del recupero energetico a incentivi per sostenere il riciclaggio ed il compostaggio in proporzione al risparmio di emissioni climalteranti effettivamente garantito;
10. Si propone di introdurre anche in Italia il sistema di declinazione del CAC già adottato in Francia che penalizza pesantemente le tipologie di imballaggi classificate come perturbatrici del riciclaggio applicando una penalizzazione del 100% che raddoppia l’entità del contributo e,di converso, di applicare una riduzione che favorisca le aziende che adottano iniziative virtuose di introduzione di imballaggi che consentono minori costi di riciclo;
In relazione all’ultimo punto si segnala che, partendo dal presupposto che è il riciclatore il soggetto più qualificato per indicare quali sono gli imballaggi in plastica più (o meno) idonei al riciclo, EuPR (European Plastic Recyclers) ha avviato un progetto denominato Recyclass™ che verrà presentato alla Fiera Interpack 2014 di Düsseldorf. Si tratta di un sistema di classificazione, in prima battuta su base volontaria, utilizzabile in tutta Europa che attribuisce una classe di riciclabilità a un qualsiasi packaging in plastica tramite lettere dalla A alla G, sulla falsariga delle sette classi di efficienza energetica dell'UE per gli elettrodomestici. Oltre a venire adottato da Designers, Industria e Grande Distribuzione volontariamente tale sistema potrà essere a disposizione degli enti che gestiscono su base nazionale la gestione degli imballaggi (quali il Conai in Italia) che potranno disporre di un modello di riferimento utile per determinare quote differenziate di contributi ambientali per le aziende utilizzatrici di packaging: più basse per gli imballaggi più riciclabili, elevate per imballaggi meno riciclabili e molto elevate per quelli non riciclabili affatto

mercoledì 23 ottobre 2013

Compost come si fa? E' facile, leggete le istruzioni e venite al laboratorio con le vostre domande, vi aspettiamo....





Compostaggio
Il compostaggio è una scelta strategica ed utile per una corretta gestione dei rifiuti e per autoprodurre concime naturale per le nostre piante.
A.RIDUCIAMO GLI SCARTI , con una corretta separazione Al COMPOSTARE si riducono drasticamente i nostri scarti di cucina: PERDONO ACQUA!! e si trasformano lentamente, ma mantengono le loro proprietà nutrienti che possiamo
riutilizzare PER CONCIMARE nostre piante UNA FAMIGLIA DI 4 PERSONE all'ottenere il Compost dai suoi scarti umidi,
PRODURRA' 1 tonnellata e mezzo di rifiuti in meno in un anno.

B. Facciamo il compost
PROCEDIMENTO BASE:

PER PERMETTERE ALL'ARIA DI PASSARE, IL COMPOST è UMIDO PIU' ARIA : BISOGNA RIPRODURRE IN CASA
l'Ambiente del sottobosco per permettere agli ORGANISMI aerobici di proliferare,
ATTREZZIAMO UNA COMPOSTIERA CASALINGA IN UN VASO O IN UNA CASSETTA,
se necessario BUCARLA PER FAR PASSARE L'ARIA E COPRIRLA
Prima di mettere l'umido preparemo un fondo di rametti, foglie e terriccio e poi vi adageremo sopra l'umido. Alternando strati di umido e strati di verde e marrone (foglie, erba e rami) otterremo dopo qualche mese, terriccio simile al sottobosco chiamato humus, con il compost sottrarremo tonnellate di rifiuti putrescibili alla spazzatura.
Nel sottobosco vivono i microrganismi aerobici,nella pattumiera quelli anaerobici che non hanno bisogno di aria.
 
COSA VA NEL COMPOST
Terriccio e rami
Scarti di cucina tagliuzzati
Aria
Acqua se è troppo secco.
strutturante (scarti di foglie verdi e rami marroni,legno in piccoli pezzi(non dipinto, nè verniciato) gusci di frutta secca, carta ) per un secchiello di rifiuti umidi è necessaria la metà di volume di strutturante) (per tagliare sia i rami che i rifiuti si può usare il biotrituratore)
Integratori (cenere di legna o polvere di roccia gusci d'uovo tritati conchiglie e gusci di mollusco tritati) si possono mettere, ma non sono necessari


DURATA DEL PROCESSO
Il Processo dura da un mese e mezzo a 3 mesi d'estate, 4-5 mesi d'inverno :
Fasi
Sviluppo muffe e funghi
Riscaldamento impasto
Riduzione volume
Passaggio a color terra
Raffreddamento

Il compost è pronto  quando al seminarci delle piantine queste crescono.

COME SI FA IN PRATICA
TUTTO QUELLO CHE CI SI PUO' METTERE :
Nel contenitore preparato e bucato, si mette una rete per zanzariera e si alternano in una
specie di lasagna gli strati umido e lo strutturante. Se si notano moscerini o cattivi odori si può rimescolare ed aggiungere terra, foglie o carta.
semi di frutta, compresi i gusci della frutta secca (richiedono più tempo per degradarsi, ma aiutano a tenere il cumulo aerato) - bucce di agrumi (non trattati con antiparassitari), in pezzi
molto piccoli e sottili
- rami e foglie ben triturati (le foglie basta sbriciolarle una volta secche, i rametti si spezzano
oppure si tagliano con le tronchesi, tuttavia senza biotrituratore restano sempre un po' spessi)
- "erbacce", possibilmente lasciate seccare un po' e sbriciolate - avanzi di cibo cotto (in piccole
quantità, però, perché attirano gli insetti)
- avanzi di frutta e verdura crude (bucce, semi o altri scarti) - fiori secchi, compresi quelli tossici
- fondi di caffé, thé oppure tisane (filtri compresi) - cenere di legna, in piccole quantità
- aghi di pino e foglie di castagno, che però abbassano il ph del compost - carta, non stampata (o
quanto meno in B/N) - peli e capelli non trattati., pezzi di unghie.
Per maggiori approfondimenti e domande scriveteci!
Email: associazionemeltingpot@gmail.com

venerdì 18 ottobre 2013

I nostri corsi di compost sul Mattino

per insegnare a tutti che è importante conservare il nostro prezioso umido, anche sul balcone, anche sulla finestra, ripeteremo i nostri corsi di compostaggio con cadenza mensile, anche il Mattino, ne ha parlato, speriamo che la nostra buona pratica si diffonda...grazie a Maria Carmen che sì ci crede...per partecipare prenotatevi, potete mandarci un messaggio sul blog o scrivere a associazionemeltingpot@gmail.com.
vi aspettiamo il primo venerdì lavorativo del mese all'ex asilo Filangieri, dobbiamo incominciare a farlo tutti...

giovedì 10 ottobre 2013

Ci saranno di nuovo i laboratori di compostaggio all'ex asilo Filangieri

I laboratori di compostaggio di ripeteranno di venerdì, con cadenza mensile all'Ex-Asilo Filangieri, se abbiamo un minimo di 5 iscritti, per laboratorio.
Le prenotazioni si accetteranno per mail:
associazionemeltingpot@gmail.com, fino a una settimana prima la data prevista del laboratorio.
L'ex asilo Filangieri è a Napoli in Vico Maffei 4.
La prossima data sarà venerdì 8 novembre.
Come tutte le attività dello spazio il laboratorio è gratuito, ma si accettano contribuzioni volontarie per coprire le spese.

venerdì 4 ottobre 2013

Ritorna il compostaggio all'Asilo (ex Asilo Filangieri)...

Eccole le nostre nuove compostatrici,
Paola, Nagore, Mity, Melissa, Emy e Maria.
Un ringraziamento a Luca che ci ha accolto... 


La compostiera c'è ancora, e funge da esempio di quello che si può fare con l'umido, è abbastanza vuota.Il compost è umido più aria, senza acqua, l'umido si riduce e non puzza, l'ingrediente più importante è l'aria....
La compostiera è solida ed in buone condizioni ha perso solo il suo coperchio, ma non importa, la rete esterna è metallica, 1cm,la rete interna è zanzariera plastica, 0,5 cm,...
Le nostre utenti sono interessate e fanno molte domande, speriamo che fungano da esempio, per i loro vicini.
Si parla della nostra compostiera da giardino e di come si può fare una compostiera da terrazzo, con una cesta dei giochi perforata ed una reta da zanzariera...
E per tutti quelli che non c'erano ripetiamo un po' di compostaggio...
Il compostaggio è una scelta strategica ed utile per una corretta gestione dei rifiuti e per autoprodurre concime naturale per le nostre piante.

1.RIDUCIAMO GLI SCARTI

Al COMPOSTARE si riducono drasticamente i nostri scarti di cucina: PERDONO ACQUA!! e si trasformano lentamente, ma mantengono le loro proprietà nutrienti che possiamo riutilizzare PER CONCIMARE nostre piante

UNA FAMIGLIA DI 4 PERSONE all'ottenere il Compost dai sui scarti umidi, PRODURRA' 1 tonnellata e mezzo di rifiuti in meno in un anno.

2.PROCEDIMENTO BASE:

PERMETTERE ALL'ARIA DI PASSARE, IL COMPOST è UMIDO PIU' ARIA : BISOGNA RIPRODURRE IN CASA L'Ambiente del sottobosco per permettere agli ORGANISMI aerobici di proliferare, ATTREZZARE UNA COMPOSTIERA CASALINGA IN UN VASO O IN UNA CASSETTA, se necessario BUCARLA PER FAR PASSARE L'ARIA E COPRIRLA 

Prima di mettere l'umido preparemo un fondo di rametti, foglie e terriccio e poi vi adageremo sopra l'umido. Alternando strati di umido e strati di verde e marrone (foglie, erba e rami) otterremo dopo qualche mese, terriccio simile al sottobosco chiamato humus, con il compost sottrarremo tonnellate di rifiuti putrescibili alla spazzatura. 

Nel sottobosco vivono i microrganismi aerobici,nella  pattumiera quelli anaerobici che non hanno bisogno di aria. 



3.COSA VA NEL COMPOST

1.Terriccio e rami 

2.Scarti di cucina tagliuzzati 

3.strutturante (scarti di foglie verdi e rami marroni,legno in piccoli pezzi(non dipinto, nè verniciato) gusci di frutta secca, carta ) per un secchiello di rifiuti umidi è necessaria la metà di volume di strutturante) (per tagliare sia i rami che i rifiuti si può usare il biotrituratore)

4. Integratori (cenere di legna o polvere di roccia gusci d'uovo tritati conchiglie e gusci di mollusco tritati) si possono mettere, ma non sono necessari

5.Aria 

6.Acqua se è troppo secco.



4.DURATA DEL PROCESSO

Il Processo dura da un mese e mezzo a 3 mesi d'estate, 4-5 mesi d'inverno

Fasi

1.Sviluppo muffe e funghi

2.Riscaldamento impasto

3.Riduzione volume

4.Passaggio a color terra

5.raffreddamento



5. COME SI FA IN PRATICA

Nel contenitore preparato e bucato, si mette una rete per zanzariera e si alternano in una specie di lasagna gli strati umido e lo strutturante. Se si notano moscerini o cattivi odori si può rimescolare ed aggiungere terra, foglie o carta.

TUTTO QUELLO CHE CI SI PUO' METTERE :

semi di frutta, compresi i gusci della frutta secca (richiedono più tempo per degradarsi, ma aiutano a tenere il cumulo aerato) - bucce di agrumi (non trattati con antiparassitari), in pezzi molto piccoli e sottili

- rami e foglie ben triturati (le foglie basta sbriciolarle una volta secche, i rametti si spezzano oppure si tagliano con le tronchesi, tuttavia senza biotrituratore restano sempre un po' spessi)

- "erbacce", possibilmente lasciate seccare un po' e sbriciolate - avanzi di cibo cotto (in piccole quantità, però, perché attirano gli insetti)

- avanzi di frutta e verdura crude (bucce, semi o altri scarti) - fiori secchi, compresi quelli tossici - fondi di caffé, thé oppure tisane (filtri compresi) - cenere di legna, in piccole quantità

- aghi di pino e foglie di castagno, che però abbassano il ph del compost - carta, non stampata (o quanto meno in B/N) - peli e capelli non trattati., pezzi di unghie.

Per maggiori approfondimenti e domande scriveteci!

se ci sono richieste di incontri, questi si possono fare una volta al mese, il secondo venerdì del mese....