domenica 27 ottobre 2013

Riciclo, riciclo, aumentiamone l'efficienza...... potremmo avere più fondi per la differenziata, invece di finanziare senza controllo organismi poco efficienti

In Italia la gestione del riciclo degli imballaggi è organizzata in base agli accordi presi dall'Associazione dei Comuni Italiani (ANCI) ed il Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI), da quest'ultimo dipendendono per esempio i consorzi settoriali come COMIECO (carta e cartone ) e COREPLA (plastica). Questi accordi si rinnoveranno fra poco e la rete dei comuni virtuosi aspira ad ottenere che una maggior parte delle risorse ottenute dai consorzi sia trasferita ad i comuni per migliorare la raccolta differenziata. Al seguente link si possono trovare tutte le informazioni. http://www.comunivirtuosi.org/video/accordo-anci-conai-riscriviamolo-insieme-da-protagonisti
Gli accordi potrebbero anche essere respinti nella loro totalità dai comuni per poter gestire in proprio i materiali raccolti. La pubblicità trasmessa dalla Rai e pagata  dal corepla è un esempio di gestione poco efficiente (sempre sancita dagli accordi esistenti), se quei soldi potessero essere distribuiti come premialità ai cittadini nella raccolta differenziata questo aiuterebbe il riciclo a scapito delle discariche e degli inceneritori...
PROPOSTE DI REVISIONE DELL’ACCORDO ANCI-CONAI DA SOTTOPORRE ANCHE
AL GOVERNO NAZIONALE
Di seguito vengono riepilogate sinteticamente le proposte di cui l’Associazione nazionale dei Comuni virtuosi intende farsi portavoce presso il tavolo di trattative con il Conai ed il Governo:
1. Si deve superare (e l’ANCI dovrebbe porlo come elemento prioritario non ulteriormente prorogabile) il sistema di intercettazione dei soli imballaggi per la raccolta della plastica.
Questo vincolo ha escluso per anni dal riciclo piatti e bicchieri di plastica (ammessi solo dal maggio scorso) e continua ad escludere le posate di plastica così come vasi, giocattoli, grucce e decine di altre tipologie di materie plastiche che invece sono e sarebbero riciclabilissime allo stesso modo con cui è stata regolato il conferimento della carta da giornale insieme al cartoncino da imballaggio quale Frazione Merceologica Similare;
2. In ottemperanza alla gerarchia di gestione stabilita a livello europeo e nazionale, si chiede che le risorse dei Consorzi di filiera siano destinate unicamente a sostenere la RD ed al riciclo di materia e non vengano quindi più distolte a favore dell'incenerimento dei materiali raccolti in modo differenziato anche in considerazione del consolidamento di esperienze nazionali che dimostrano la convenienza e la fattibilità di tecniche alternative di riciclo;
3. Si chiede di triplicare l’entità dei corrispettivi CONAI (che nel 2011 rappresentavano meno di un terzo dei costi di RD degli imballaggi e diventerebbero meno di un sesto allorquando i Comuni Italiani raggiungeranno l’obiettivo minimo di RD stabilito dal D.lgs 152/06 per la fine del 2012) operando una progressiva riduzione dei costi operativi e di struttura del sistema Conai (attualmente pari al 63 % di quanto incassato) ed un riallineamento del CAC (ora siamo al 25 % circa della media europea) ;
4. I corrispettivi per la raccolta andrebbero regolati e riconosciuti sia per le raccolta monomateriali che multimateriali (almeno per quanto riguarda le tipologia di raccolta sostenute dallo stesso Conai) per evitare che i corrispettivi dei Comuni vengano in realtà assorbiti dai costi di selezione e prepulizia. Si richiede inoltre di regolare all’interno dell’accordo Anci-Conai, anche i costi di preselezione in modo da impedire che molti Comuni debbano continuare a pagare tali servizi a costi più che tripli rispetto a quanto pagato in alcune Regioni (ad es. il Veneto) dove è presente una maggiore concorrenza tra le diverse piattaforme convenzionate;
5. Si richiede che i soggetti che effettuano le analisi con cui si determinano la presenza di impurità sia scelti da un soggetto terzo, individuato di comune accordo tra le parti, e non più dal solo Consorzio di filiera che può quindi decidere di rinnovare o meno l’incarico a seconda che il soggetto abbia o meno soddisfatto unicamente le proprie aspettative;
6. Si richiede di mantenere in capo al Conai solo il compito di incassare il CAC e di erogare i corrispettivi per rimborsare i costi di raccolta ai Comuni mentre si richiede di annullare l’obbligo di cedere la proprietà e di conferire i materiali differenziati ai Consorzi di filiera in regime di monopolio poiché, come stabilito in Francia, si dovrebbe lasciare in capo ai Comuni il diritto di scegliere a quali Consorzi autorizzati rivolgersi (in Francia per la plastica ne esistono ben otto) per ottenere i migliori ricavi ed il rispetto del principio di prossimità per evitare di generare emissioni climalteranti con il trasporto a lunga distanza. Nel caso di cessione a soggetti non operanti all’interno della UE dovrà essere verificato, da un organismo indipendente, il rispetto della norme europee relative alla tutela dei lavoro e dell’ambiente delle fasi di recupero.
7. Per la definizione dei parametri di qualità si propone di adottare limiti qualitativi meno restrittivi in quanto quelli attuali non risultano incentivanti in quanto praticamente irraggiungibili costringendo i comuni a pagare costosissimi servizi di preselezione che, soprattutto nelle zone del centro sud dove sono stati alcuni oligopoli, spesso azzerano i benefici economici che dovrebbero derivare dal pagamento ai Comuni dei corrispettivi. Si evidenzia quindi la necessità di riformulare il criterio di declinazione dei corrispettivi salvaguardando l’esigenza di premiare maggiormente i materiali con minori tassi di impurità ma anche i Comuni che, oggettivamente, si trovano in condizioni maggiormente penalizzanti per i costi di raccolta. Ci si riferisce ai Comuni con grandi dispersioni abitative o ai Comuni che, a causa di costi di smaltimento dell’indifferenziato ancora molto bassi, non sono ancora riusciti ad affrontare i costi di avvio della raccolta domiciliare poiché non possono neppure contare sui consistenti risparmi che si ottengono laddove i costi di smaltimento sono più elevati;
8. Si richiede la rapida emanazione da parte del Ministero dell’Ambiente di modificare la normativa sulla TARES reintroducendo il principio comunitario “Chi inquina paga” con una più chiara politica di incentivazione delle pratiche virtuose nella gestione dei rifiuti che prevedano l’applicazione della tariffa puntuale correlata all’effettivo volume conferito di RU come modalità ordinaria e l’applicazione di un tributo presuntivo legato ai metri quadri soltanto in via eccezionale fino alla messa a punto di sistemi di commisurazione puntuale dei rifiuti prodotti. Si dovrebbe inoltre emanare urgentemente il decreto per stabilire un unico metodo di calcolo della % di riciclo effettivo dei RU (a livello comunitario non interessa la % di RD).
9. Considerato che il volume di acquisti della pubblica amministrazione in Italia vale 130 miliardi di euro annui, se il 30 % di questi fosse convertito in acquisti verdi - come indicato dalla Commissione europea quale obiettivo da raggiungere entro il 2009 - significherebbe muovere in questa direzione 40 miliardi di euro l’anno”. ANCI dovrebbe chiedere con forza, anche per i propri interessi quali conferitori di MPS, l’introduzione di una sistema di reale incentivazione dei prodotti realizzati con materiali riciclati e/o a “km zero” anche attraverso l’introduzione di meccanismi premiali mediante la riconversione dei Certificati Verdi da incentivi per ridurre il costo del recupero energetico a incentivi per sostenere il riciclaggio ed il compostaggio in proporzione al risparmio di emissioni climalteranti effettivamente garantito;
10. Si propone di introdurre anche in Italia il sistema di declinazione del CAC già adottato in Francia che penalizza pesantemente le tipologie di imballaggi classificate come perturbatrici del riciclaggio applicando una penalizzazione del 100% che raddoppia l’entità del contributo e,di converso, di applicare una riduzione che favorisca le aziende che adottano iniziative virtuose di introduzione di imballaggi che consentono minori costi di riciclo;
In relazione all’ultimo punto si segnala che, partendo dal presupposto che è il riciclatore il soggetto più qualificato per indicare quali sono gli imballaggi in plastica più (o meno) idonei al riciclo, EuPR (European Plastic Recyclers) ha avviato un progetto denominato Recyclass™ che verrà presentato alla Fiera Interpack 2014 di Düsseldorf. Si tratta di un sistema di classificazione, in prima battuta su base volontaria, utilizzabile in tutta Europa che attribuisce una classe di riciclabilità a un qualsiasi packaging in plastica tramite lettere dalla A alla G, sulla falsariga delle sette classi di efficienza energetica dell'UE per gli elettrodomestici. Oltre a venire adottato da Designers, Industria e Grande Distribuzione volontariamente tale sistema potrà essere a disposizione degli enti che gestiscono su base nazionale la gestione degli imballaggi (quali il Conai in Italia) che potranno disporre di un modello di riferimento utile per determinare quote differenziate di contributi ambientali per le aziende utilizzatrici di packaging: più basse per gli imballaggi più riciclabili, elevate per imballaggi meno riciclabili e molto elevate per quelli non riciclabili affatto

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